Categoria: Monte di Brianza

  • Diario scuola primaria di Santa Maria Hoè

    Grazie al progetto tutte le classi della scuola primaria “Maestra Luigia Bertone” di Santa Maria Hoè hanno esplorato il paese e il suo territorio, accompagnati dagli esperti della coop soc Liberi Sogni e con occhi da scienziati e da esperti geografi!

    5 marzo 2025 – classi 5 

    Noi della classi 5a e 5b abbiamo aperto le danze! Insieme alla Maestra Mariastella e al Maestro Alberto, accompagnati dall’esperto geografo Thomas abbiamo parlato di toponomastica, ovvero ragionato insieme rispetto ai nomi dei luoghi del nostro paese. Con tanti toponimi del territorio che ronzavano nelle orecchie di tutti siamo usciti dalla scuola e ci siamo diretti verso il Ponte del Burdeà, con la richiesta di fare molta attenzione a ciò che si vedeva per proporre dei nomi alternativi alle vie che si stavano percorrendo. Poi, finalmente, raggiungiamo la prima meta e cerciamo di spiegare il perché di quel nome. Fiori, alberi, ruscello, tutto viene preso in considerazione e chissà come: di epoca in epoca e di lingua in lingua, come il telefono senza fili, a noi è arrivato Burdeà.
    La giornata era già primaverile e saremmo rimasti volentieri nel bosco, ma c’erano altre tappe da raggiungere. Via verso Piazza Mercato, dove il mercato c’era davvero ed era molto facile capire il perché di questo nome. Ma guardandosi intorno si vedevano il Comune, che una volta era la scuola elementare del paese e la grande chiesa Beata Vergine Addolorata. Quindi ci siamo chiesti come mai né il comune, né la scuola, né la chiesa avessero “imposto” il loro nome: probabilmente nessuno dei tre era più importante del mercato; ma oggi questa piazza ha il nome di “Padre Fausto Tentorio”. Dunque ci siamo chiesti quanto Padre Tentorio sia stato importante per il paese, che gli ha dedicato una piazza dal toponimo “quasi invincibile”.
    Ecco che la fame ha iniziato a farsi sentire e velocemente abbiamo raggiunto la terza tappa: Villa Semenza. Qui, dopo la merenda, la proprietaria ci ha invitato a visitare il cortile e le cantine: proprio un bel regalo, qui si sposano e fanno le feste i famosi. Abbiamo scoperto anche che esiste un passaggio segreto!
    La visita extra ci ha impedito di arrivare in Via del Mulino e siamo rientrati a scuola per completare le attività e riordinare le esperienze fatte “sul campo”.
    Una volta in classe è stata distribuita una scheda con diversi alfabeti celtici e ci è stato chiesto di trascrivere almeno uno dei toponomi che avevano inventato lungo il percorso. Ci siamo accorti che non tutte le lettere latine avevano una corrispondente lettera celtica e quindi abbiamo dovuto trovare un “suono” simile: le “D” sono diventate per qualcuno “T” e per altri “B”.
    Infine abbiamo suddiviso lo stradario del comune in toponimi di persone, di cose e di eventi. È stato così che ci siamo accorti che quasi tutte le persone a cui è stata dedicata una via o una piazza sono uomini, c’era anche qualche santa. “Nessuna donna è stata importante?”, ci abbiamo pensato e ci è sembrato proprio strano; ma poi è stato detto: “Una volta le donne non studiano e non possono fare cose importanti: facevano le cameriere e lavavano i panni”. Allora abbiamo deciso di proporre al Comune di dedicare un pezzetto di strada che non aveva ancora un nome alle donne di Santa Maria Hoé che avevano sempre lavato i panni: “Via delle Donne del Lavatoio”. Un po’ di lavoro è rimasto da fare, ma Maestra Mariastella e Maestro Alberto hanno ripreso e concluso le attività nelle settimane successive.

    20 marzo 2025 – classe 2

    Noi bambini della classe 2, abbiamo trascorso una mattinata immersi nella natura alla ricerca dei piccoli abitanti del bosco. L’obiettivo della nostra uscita, infatti,  è stato quello di cercare, illustrare e riconoscere gli invertebrati del nostro territorio, per creare un “Piccolo bestiario degli invertebrati del Monte di Brianza”. Siamo partiti esplorando il sentiero vicino agli orti, poi ci siamo addentrati nel bosco, abbiamo cercato tra i prati fioriti, intorno a una baita di montagna e tra la legna umida sparsa vicino al ruscello con il ponte del Bordeà.
    Con le lenti di ingrandimento in mano, abbiamo cercato con entusiasmo gli invertebrati e le loro tracce, osservando attentamente come erano fatti e il loro comportamento. Per non far scappare gli animali, li abbiamo messi in barattoli trasparenti con la lente di ingrandimento sul tappo e li abbiamo osservati attentamente. Ci siamo quindi dedicati al disegno, descrivendo le caratteristiche che più ci hanno colpiti, per poi liberarli nel loro ambiente naturale. Abbiamo anche scritto il loro nome nel dialetto del nostro paese e se non lo sapevamo.. lo abbiamo inventato! 

    Le emozioni e le scoperte sono state numerose e qualcuno di noi ha commentato entusiasti:

     “Abbiamo scoperto che l’ape succhia il nettare

    “Il mio invertebrato preferito è il grillo dei cespugli” 

    “Guarda: ho trovato una formica!” 

    “Che bello camminare all’aria aperta”

    “Ci è piaciuto tanto cercare, trovare, guardare e disegnare gli invertebrati; tenere in mano la coccinella; essere in natura e liberare gli animali nel loro ambiente”

    27 marzo 2025 –  classe 4

    Noi bambine e bambini della classe quarta oggi abbiamo avuto l’occasione di conoscere e approfondire tantissime erbe spontanee (alcune commestibili e altre velenose!) che crescono nei prati e nei boschi del nostro paese. Dopo una prima parte introduttiva in aula  in cui abbiamo scoperto cos’è un erbario e quali sono le regole del ‘buon raccoglitore’ di erbe selvatiche, ci siamo incamminati nei boschi attorno alla scuola e abbiamo osservato, riconosciuto, studiato e in parte raccolto più di 20 tipi di erbe spontanee. Quanta abbondanza!
    Dopo una pausa merenda in natura e foto di gruppo di rito siamo poi tornati in aula (anche se il bosco, tra un sentiero chiuso e un bel serpentello che ha attraversato la strada sotto i nostri occhi, sembrava volerci trattenere e tenere con sé per fargli compagnia) dove abbiamo raggruppato sulla cattedra tutte le erbe raccolte e poi realizzato il nostro bellissimo erbario di classe (che poi abbiamo donato alla biblioteca) dove abbiamo messo in evidenza anche i nostri ricordi, emozioni e riflessioni a tema.

    Qualcuno di noi ha commentato:

    “L’Edera assomiglia a me che abbraccio le maestre ogni giorno” (Michele, 10 anni)

    “Oggi per la prima volta ho provato a suonare un fiore di Primula, infatti se ci si soffia dentro, funziona come una trombetta!” (Mohamed, 9 anni)

    “Mi piace molto la Borsa del Pastore e i suoi fruttini a forma di cuore. Le passioni che mi ricorda sono la gioia e l’amore” (Marlene, 9 anni)

    “Prima lo chiamavo solo siepe, adesso so che è un Lauro!” (Anna, 10 anni)

    3 aprile 2025 – classe 3 

    Oggi è stata una giornata davvero bellissima e piena di scoperte! Con la nostra classe siamo andati in gita nei boschi del Monte di Brianza, per osservare i torrenti e tutti gli animali che vivono nell’acqua. Lungo il sentiero siamo stati accompagnati da Benedetta, esperta naturalista, che ci ha spiegato tantissime cose interessanti sulla natura.

    All’inizio ci siamo fermati vicino a un piccolo torrente, dove abbiamo guardato da vicino gli animaletti che vivevano tra le pietre e le foglie bagnate. Abbiamo trovato moltissimi piccoli di mosca, che Benedetta ha chiamato “simulidi”. Sono delle larve piccolissime che si attaccano ai sassi con delle ventose. L’esperta ci ha detto che se ci sono solo i  simulidi, allora l’acqua non è molto pulita, perché loro riescono a vivere anche dove l’acqua non è tanto buona. Questo ci ha fatto un po’ riflettere.

    Dopo un’altra camminata siamo arrivati al torrente Molgora, dove scorre l’acqua sotto un ponte molto vecchio che si chiama ponte del Burdeà. Lì ci siamo messi a cercare gli animaletti sotto i sassi del torrente, sempre facendo attenzione a non rompere nulla. È stato emozionante! Abbiamo trovato tanti animaletti diversi: i cuccioli di salamandra, piccoli e scuri, che sembrano quasi delle miniature di draghetti. Poi abbiamo trovato gli efemerotteri, che sono degli insetti con tre codine sottili e che hanno bisogno di acqua pulita per vivere. Quando li abbiamo visti, l’esperta ha detto che è un buon segno, perché vuol dire che il torrente Molgora è in salute e non è inquinato. Abbiamo anche trovato i tricotteri, che sono insetti molto speciali: si costruiscono la loro casetta usando sassolini, sabbia o pezzetti di foglie, proprio come se fossero dei piccoli muratori!

    Sulla via del ritorno, mentre stavamo per lasciare il bosco,ecco un’ultima sorpresa: Benedetta è riuscita a catturare una lucertola! L’ha presa con molta delicatezza e ce l’ha fatta vedere da vicino. Ci ha spiegato che si trattava di un maschio, perché aveva delle macchioline blu vicino alle zampe posteriori. Poi, dopo avercela mostrata e dopo averci detto che non bisogna mai toccare gli animali senza sapere come si fa, l’ha liberata tra l’erba e lei è corsa via velocissima.

    È stata una giornata piena di emozioni, di natura, di scoperta. Abbiamo camminato, osservato, imparato tantissime cose nuove sui torrenti e su tutte le creature che li abitano. La natura è davvero bellissima e piena di segreti, e io spero tanto di poterci tornare presto. Magari per vedere se quella lucertola si ricorda ancora di noi!

    Tornando a scuola, dove abbiamo fatto un cartellone con tutti gli animali che abbiamo osservato qualcuno ha detto:

    •  “Io voglio costruirmi una casetta come i tricotteri, ma con i Lego!”
    • “Quando torno a casa lo dico alla mia nonna che ho trovato un efemerottero!”
    • “Ma davvero questi animaletti vivono sotto i sassi?! Io pensavo ci fossero solo i vermi!”
    • ‘Ora posso controllare se l’acqua del torrente vicino a casa è pulita!”

    10 aprile 2025 – classe 1 

    Oggi abbiamo trascorso una mattinata meravigliosa immersi nella natura del Monte di Brianza. Il nostro obiettivo era osservare e riconoscere gli insetti impollinatori del territorio, ma anche realizzare delle “bombe di semi”, piccole palline di argilla e terra che, una volta piantate, daranno vita a fiori utili agli insetti per nutrirsi. All’inizio, qualcuno storceva il naso: “Che schifo l’argilla, ci sono dentro rametti e sassolini!” – ma dopo pochi minuti tutti chiedevano entusiasti: “Possiamo farne un’altra?”.
    Dopo l’attività manuale, ci siamo incamminati alla ricerca di fiori e impollinatori: prima vicino agli orti, poi addentrandoci nel bosco e infine esplorando i prati soleggiati. Armati di lenti di ingrandimento, abbiamo osservato alcuni insetti veri portati da Elisa, la nostra esperta guida: api, bombi, calabroni, coleotteri. Abbiamo imparato a distinguere i nidi delle api da quelli delle vespe, e annusato la cera d’api – “Che profumo buonissimo!” ha esclamato un bambino. Durante l’esplorazione, per non far volare via gli insetti trovati, li abbiamo messi in piccoli barattoli trasparenti con lente sul tappo: li abbiamo osservati con attenzione e poi li abbiamo liberati nel loro ambiente naturale. Le emozioni e le scoperte sono state tante: “L’ape è piccolina rispetto al calabrone”, “Guardate! Ho trovato una coccinella su un fiore!”, “Giochiamo a imitare gli insetti impollinatori?”.
    A fine mattinata, tutti insieme abbiamo creato un cartellone con la “ricetta per un prato fiorito” e i disegni degli animali osservati (foto 5). Prima di salutarci, ci siamo raccontati cosa ci è piaciuto di più: “Mi è piaciuto tanto guardare gli insetti impollinatori” (Leonardo), “Quando abbiamo camminato nella natura” (Samuele ed Elia), “Guardare le piante” (Mattia) e tutti gli altri bambini hanno ripetuto in coro “Fare le palle di argilla!

  • Diario degli eventi a Cascina Rapello

    Anche alcuni importanti eventi a Cascina Rapello sono stati l’occasione per approfondire e conoscere altri aspetti della cultura del Monte Brianza, arricchendo così la grande mappa dei bambini!

    Durante questo evento ormai popolare che si svolge tutti gli anni a settembre a Cascina Rapello, ci siamo divertiti insieme a tanti bambini e bambine che nei tre giorni di festival hanno partecipato a diversi laboratori.

    Con loro abbiamo creato animali con l’argilla (ispirati dalle opere del percorso di Land Art della cascina), abbiamo scoperto come giocavano una volta i nostri nonni e ballato tutti insieme guidati da due grandi maestri di danze popolari dell’associazione Lo stivale che balla.

    Giochi di una volta a Cascina Rapello, Rapello Folk Fest 2024

    È l’evento più importante del mese di ottobre a Cascina Rapello, dedicato alla scoperta dell’affascinante mondo dei funghi! 

    Al sabato pomeriggio, con tante famiglie e bambini abbiamo passeggiato nel bosco guidati da persone super esperte di funghi: i micologi di Rogeno.
    Loro i funghi, anche i più nascosti, con forme strane e nomi ancora più strani, li sanno trovare e riconoscerli subito! 

    Li abbiamo raccolti, riconosciuti, classificati e… erano talmente tanti che domenica abbiamo allestito una mostra con più di 120 specie, trovate tutte sul Monte di Brianza. Dopo un buon risotto con i funghi (e con cosa se no?) abbiamo creato divertenti storie a fumetti con una vera fumettista e osservato al microscopio i diversi funghi trovati.

  • Diario centro estivo Play4fun di Olgiate Molgora

    I bambini e le bambine dello “Sportivamente Olgiate Molgora camp” di Play4fun hanno esplorato ogni giovedì del camp di luglio diversi luoghi significativi del paese, incontrando testimoni locali che li hanno guidati alla scoperta dei tesori del paese, e realizzato attività laboratoriali creative, finalizzate alla creazione di una grande mappa di Olgiate.

    Giovedì 11  luglio 2024

    Oggi inizia la nostra avventura alla scoperta del paese! Insieme alla nostra guida Andrea e con l’aiuto di Enrico, un signore molto esperto di Olgiate e volontario del gruppo Antincendio del paese, siamo andati alla scoperta di un piccolo borgo: Monastirolo.
    Ci siamo ritrovati come facciamo sempre al centro sportivo, dopo esserci conosciuti meglio e una breve introduzione su cosa faremo oggi, siamo partiti a piedi attraversando tutto il paese, osservando e imparando a conoscere tutti i segreti custoditi dal saggio Enrico che riguardano il nostro paese.
    Ad un certo punto le strade del paese lasciano spazio a sentieri che iniziano a salire per il monte subito sopra Olgiate.
    Con un  po’ di fatica e l’aiuto di Alberto (uno dei pochissimi abitanti di Monastirolo), incontrato sul sentiero, raggiungiamo il piccolo villaggio. Qui salutiamo Alberto e pranziamo con i nostri panini.
    Un altro simpatico abitante, Luigino, ci mostra e racconta come si viveva una volta senza l’aiuto di tutte le comodità che abbiamo oggi.
    Nel pomeriggio, una volta tornati al centro sportivo, assieme a Veronica abbiamo iniziato un laboratorio d’arte, immaginando i paesaggi di Olgiate a modo nostro, utilizzando vari materiali di riciclo…chissà cosa salterà fuori!

    Giovedì 15 luglio 2024

    Continuano le nostre avventure in paese: assieme alla guida Andrea, e questa volta con l’aiuto di Dorina (ex insegnante di Olgiate che conosce tantissime cose interessanti sul paese) abbiamo scoperto il “Percorso dei tre pittori di Olgiate”: Emilio Gola, Aldo Carpi e Ennio Morlotti, tre famosi artisti che hanno vissuto e lavorato sul nostro territorio.
    Grazie all’esposizione permanente dei pannelli che riproducono alcuni dei loro dipinti, collocati lungo un tragitto immerso nel verde e in un ambiente ancora incontaminato e grazie a Dorina che ci a spiegato ogni dipinto, abbiamo imparato e scoperto tante cose nuove che riguardano l’arte ma anche il nostro paese.
    Finito il percorso dei tre pittori, abbiamo pranzato e in seguito siamo tornati al centro sportivo, dove abbiamo incontrato nuovamente Veronica per finire il laboratorio d’arte iniziato la settimana precedente, con qualche idea in più, ispirati dai grandi artisti conosciuto al mattino!

    Giovedì 22 luglio 2024

    Oggi con Laura e Veronica siamo andati a vedere la grande Villa Sommi Picenardi, un’antica villa che fu visitata dalla regina Margherita (a cui è intitolata la famosa pizza) e che ora viene affittata per matrimoni e feste importanti. Dorina, la nostra super guida, ci ha accompagnati in un tour di questo bellissimo luogo e ci ha raccontato qualche segreto!
    Ci siamo divertiti ad immaginare (e impersonare!) chi ha vissuto nella villa in passato: marchesi, nobili, giardinieri e governati.
    Abbiamo scoperto che il passatempo preferito dai marchesi era il teatro: nella villa c’è una stanza che ospitava spettacoli di ogni genere. Quando siamo tornati alla Polisportiva Aurora, abbiamo inventato e scritto alcune piccole storie ambientate nella villa e creato i nostri personaggi come marionette. Divisi in gruppi, abbiamo messo in scena spettacoli per gli altri.

    Giovedì 1 agosto 2024

    Oggi siamo andati alla bellissima Cascina Buon Martino, dove abbiamo incontrato Riccardo del gruppo folkloristico di firlinfeu “La Brianzola”. Il firlinfeu è un flauto tipico della Brianza, realizzato con un tipo speciale di legno: le canne di acqua dolce. Riccardo e la sua bambina ci hanno mostrato come suonano e danzano in modo tradizionale e come si vestono con abiti e copricapi popolari. 
    Hanno regalato un piccolo flauto a ciascuno e ci hanno mostrato come creano i loro strumenti speciali.
    Nel pomeriggio abbiamo realizzato una speciale mappa di Olgiate con tutti i luoghi visitati insieme nelle settimane di camp e abbiamo creato uno strumento musicale a fiato un po’ particolare: una nostra cassa sonora nella quale abbiamo prodotto i nostri suoni divertenti!

  • Diario di Airuno

    Nella scuola primaria di Airuno sono stati realizzati sei incontri per andare a scoprire i luoghi più significativi del paese: sono state raccolte testimonianze da diverse persone del luogo ed esperti, con l’obiettivo finale di realizzare una piccola guida di Airuno vista con gli occhi dei bambini e delle bambine 

    I protagonisti di questo progetto sono i bambini della classe 3^ della scuola primaria di Airuno, grazie alle uscite sul territorio e le domande agli esperti hanno scoperto la storia e le curiosità che caratterizzano il loro paese. 

    Giovedì 3 marzo 2025

    Il primo incontro si è svolto in classe, dove guidati da Futura ognuno di noi ha disegnato una mappa di Airuno inserendo i propri luoghi del cuore legati a molte emozioni e ricordi personali!

    Dalla scuola dove ogni giorno impariamo tante nuove cose, al parchetto in cui trascorriamo il pomeriggio a giocare e fare merenda, non può mancare l’oratorio dove tra risate e granite passiamo l’estate con i nostri amici. Altri luoghi significativi:

    Ho disegnato casa mia perché mi piace stare con la mia famiglia giocando, scherzando e creando” (Martina) 

    L’Orchidea perché mi piace vedere gli animali e i fiori” (Amira) 

    Ho disegnato il bar perché ci vado con mia nonna e con mio papà a mangiare la brioche al cioccolato” (Edoardo) 

    L’Adda perché faccio molte passeggiate con mamma e papà sulle isolette” (Nicola)

    Giovedì 21 marzo 2025

    Durante il secondo incontro abbiamo fatto una passeggiata lungo il Pedaladda accompagnati da Elisa, un’esperta di natura, che ci ha dato molte informazioni riguardo il nostro fiume Adda: dagli animali che lo abitano alle montagne che lo circondano.

    All’inizio del sentiero Elisa ci ha fatto annusare una pianta che cresce lungo il nostro fiume, l’aglio orsino, sapete perché si chiama così? Perché è un cibo molto apprezzato dagli orsi, in particolare al risveglio dal letargo.
    Camminando lungo il sentiero abbiamo potuto osservare le varie montagne: il Resegone, le Grigne e il nostro Monte di Brianza, che comprende anche Airuno!

    Abbiamo usato l’olfatto, la vista, ma non solo: grazie al nostro udito abbiamo potuto ascoltare il canto del picchio rosso maggiore e del picchio verde; inoltre, abbiamo avuto la fortuna di osservare i buchi che hanno scavato i picchi nei tronchi degli alberi.

    Durante il percorso ci siamo fermati anche sull’isoletta, conosciuta da noi come “isoletta dei sassi”, perché è un posto dove ci si diverte a far saltare i sassi sull’acqua, anche noi durante la nostra passeggiata abbiamo giocato tutti insieme sull’isoletta.

    Questo è uno dei luoghi di Airuno preferito da noi bambini:

    “Vedendo questo panorama mi sento libero” (Youssef)

    “L’Adda mi piace perché ci sono gli uccelli che cantano” (Sofia R.)

    “Mi piace l’Adda perché quando mi sdraio posso vedere il panorama” (Alex)

    “Mi piace venire all’Adda perché ci vengo con la mia famiglia a giocare” (Sofia)

    Giovedì 28 marzo 2025

    Durante la nostra terza uscita siamo andati alla scoperta dei luoghi più importanti di Airuno insieme a Rita, una signora che ha sempre vissuto ad Airuno come i suoi genitori e i suoi nonni. 

    Siamo partiti da Piazza Fenaroli, dove Rita ci ha raccontato molte curiosità anche sulla nostra attuale scuola elementare, ossia che prima di diventare una scuola è stata un giardino all’italiana e in seguito una filanda.

    Abbiamo proseguito verso il torrente Tolsera, la Chiesa di San Giovanni, i lavatoi della Bagina e dell’Angelo, durante la passeggiata abbiamo avuto la possibilità di vedere anche le case di alcuni nostri compagni.

    Come ultima tappa ci siamo fermati al parchetto “Anita Pizzagalli Magno”, dove abbiamo anche potuto giocare e divertirci tutti insieme.

    Martedì 8 aprile 2025

    Per la nostra quarta uscita, sempre accompagnati da Rita, siamo andati al Santuario della Rocchetta.

    Nella strada per raggiungere la Rocca Rita ci ha dato alcune informazioni sulla nostra Chiesa e proseguendo lungo il sentiero abbiamo avuto la fortuna di incontrare delle mucche che pascolavano, è stato molto divertente!

    Durante la camminata Rita ci ha raccontato la storia delle sette cappellette che portano alla Rocca, ma non solo, abbiamo imparato a riconoscere il pungitopo, che si può chiamare anche “asparago selvatico” e abbiamo sentito il canto della ghiandaia, che viene chiamata “sentinella del bosco” perché avvisa gli altri animali quando c’è pericolo.

    Con un po’ di fiatone siamo arrivati al Santuario, dove Rita ci ha dato le ultime informazioni e ci ha raccontato una leggenda legata alla Rocca.
    Infine, una meritata merenda e qualche gioco tutti insieme sul grande prato che si trova accanto al Santuario.

    Da lassù siamo rimasti incantati dal bellissimo panorama che permette di vedere l’Adda che scorre, il Monte di Brianza e tutto Airuno, ci siamo divertiti a individuare la nostra scuola e le nostre case.

    Mercoledì 16 aprile 2025

    Il quinto incontro si è svolto in classe. Per prima cosa, abbiamo riguardato le foto scattate durante le nostre uscite, per ricordare tutti i luoghi visitati; in seguito, ci siamo divisi in cinque gruppi. 

    Ogni gruppo doveva descrivere un luogo significativo di Airuno, grazie alle informazioni raccolte durante gli incontri con le persone locali e gli esperti. 

    Martedì 12 maggio 2025

    Durante quest’ultimo incontro, sempre suddivisi in gruppi, abbiamo scritto le nostre descrizioni al computer e scelto la foto che ci piaceva di più del luogo descritto. 

    E adesso non vediamo l’ora che il nostro lavoro sia pubblicato in Internet sulla mappa del Monte di Brianza… “Diventeremo famosi!

  • Diario di Castello Brianza

    Sabato 25 gennaio 2025

    Si avvicina l’ultimo giovedì del mese, e come ogni anno… si festeggia la Gibiana!

    Noi bambini e bambine di Castello Brianza e paesi vicini, durante la festa a lei dedicata organizzata dal Comune ci siamo ritrovati con Beatrice, Futura e Silvia della Coop Soc Liberi Sogni per scoprire chi è questa vecchina, quali storie si raccontano su questa strana figura e per divertirci, creando e inventando.

    Dopo aver ascoltato le varie leggende e aver visto apparire la Gibiana in persona con le sue calze rosse (che paura!), noi bimbi più piccoli abbiamo costruito tanti pupazzetti dei vari personaggi delle storie ascoltate, usando cartone, stoffe, colori e…tanta fantasia! Abbiamo messo in scena in un piccolo teatrino la narrazione…è stato un successo!

    Ma non è finita qui! Noi grandi ci siamo dedicati alla costruzione di grandi “dadi narranti” per ideare storie sempre nuove ad ogni lancio di dado…dove la Gibiana era la cattivona per eccellenza.

  • Diario di NatuRapello 2024

    La prima settimana di Naturapello è stata dedicata all’agricoltura e all’allevamento, attività molto importanti un tempo per gli abitanti del Monte di Brianza.

    Grazie all’incontro con Alice, esperta agricoltrice, abbiamo imparato a conoscere diversi semi di antichi di fagioli. Abbiamo anche lasciato spazio alla creatività e realizzato fogli di carta riciclata con i semi.

    Siamo andati in gita a Santa Maria Hoè, per incontrare un giovane allevatore di capre locale, Nicola Brambilla, che ci ha mostrato come produce il suo formaggio in modo tradizionale e ci ha insegnato a mungere una capra. 

    Abbiamo anche cucinato la nostra pasta fatta in casa alle ortiche con una ricetta tradizionale utilizzando erbe selvatiche e verdure dell’orto sociale. Non sono mancate merende a base di di pane e marmellata di nespole (fatta da noi!) e lamponi appena raccolti.

    La seconda settimana di Naturapello è stata dedicata alla biodiversità, in particolare alla scoperta degli ecosistemi specifici del territorio del Monte di Brianza.

    Giorno 1

    Abbiamo iniziato la nostra avventura imparando a conoscerci meglio facendo dei piccoli giochi, dopo di che abbiamo raggiunto il nostro campo base a Cascina Rapello.

    Il primo giorno abbiamo imparato a conoscere le regole e il posto e dopo aver pranzato abbiamo imparato per la prima volta cosa significa la parola biodiversità, anche grazie all’aiuto di piccoli giochi.

    Giorno 2

    Oggi 2 luglio, nella settimana dedicata alla biodiversità, abbiamo organizzato una gita rinfrescante al “Toffo”, un piccolo laghetto artificiale sulle sponde del fiume Adda. In questa gita, oltre che divertirci, abbiamo anche osservato da vicino la biodiversità di questo ecosistema, imparando e scoprendo tante cose sulla natura.

    Siamo partiti presto la mattina, raggiungendo il “Toffo” (località di Brivio, LC) a piedi, percorrendo una piccola stradina sterrata che segue il fiume Adda. Abbiamo subito iniziato ad osservare tutti gli esseri viventi di questo posto.

    Alberi, fiori, e moltissimi animali, che tutti i giorni ci circondano ma che quasi mai osserviamo. Arrivati a destinazione, ci siamo subito rinfrescati con un bel bagno e subito dopo abbiamo mangiato il nostro pranzo al sacco.

    Nel pomeriggio assieme alla nostra guida, abbiamo fatto una ricerca nel laghetto molto interessante e divertente. Con l’aiuto di retini, barattolini e pennelli abbiamo cercato e trovato piccolissimi esseri che abitano il laghetto. Ci siamo divertiti talmente tanto, che anche altre persone presenti, che non erano in gita con noi, si sono messe a cercare questi piccoli animali assieme a noi! Infine una volta riconosciuti gli abbiamo liberati. 

    Ora stanchi, ma molto felici, facciamo ritorno verso casa.

    Giorno 3

    Nel terzo giorno di campo ci siamo dedicati alla biodiversità del bosco.

    Nella mattinata abbiamo parlato molto del castagno perché qui a cascina rapello ce ne sono molti, visto che un tempo questa pianta era molto importante per questo territorio. Così tutti assieme abbiamo creato un lapbook su questa pianta, dove abbiamo scritto e imparato tutto sulle castagne.

    Nel pomeriggio invece abbiamo conosciuto chi ci vive nei boschi, imparando a riconoscere le tracce che lasciano, visto che vederli direttamente è molto difficile. Per farlo abbiamo messo una fototrappola che andremo a riprendere l’ultimo giorno.

    Lapbook sul castagno – NatuRapello 2024 | Cascina Rapello, Airuno (LC)

    Giorno 4

    Oggi è venuto a farci visita Renzo. Lui si occupa delle api che vivono qui a Cascina Rapello, infatti oggi parleremo di loro e di come influenzano la biodiversità.

    Renzo ci ha insegnato tutto sulle api, da dove vivono a come si comportano. Ci ha fatto vedere di persona le sue api, è stato davvero emozionante!

    Giorno 5

    Oggi è l’ultimo giorno, per festeggiare abbiamo organizzato un rinfresco a fine giornata per i nostri genitori e ovviamente noi! Oltre alla merenda abbiamo finito la settimana parlando di un altro ecosistema importante, il prato.

    Per farlo è venuta a trovarci Marta, un esperta di erbe, che ci ha insegnato a riconoscere le erbe spontanee e tutti i loro segreti. Abbiamo realizzato tutti insieme un bellissimo erbario, inserendo tutte le specie che abbiamo trovato nei prati di Cascina Rapello.

    La terza settimana di Naturapello è stata dedicata al patrimonio immateriale: giochi, leggende, usi e costumi, canti e ricette tradizionali del Monte di Brianza!

    Abbiamo giocato a diversi giochi, tra cui quelli tradizionali come la corsa nei sacchi.

    Abbiamo anche fatto una gita per visitare il museo MEAB a Galbiate, dove abbiamo imparato come vivevano le persone in Brianza molti anni fa, quali erano i loro passatempi e quali oggetti usavano nella loro vita quotidiana. Alcuni di questi oggetti vengono ancora utilizzati oggi, mentre altri ci sono sembrati un po’ strani, come i carretti senza ruote e i porta bebè.

    Abbiamo anche scoperto gli strumenti che usavano i contadini in passato e abbiamo appreso che la polenta era un alimento base in quei tempi. Dopo il duro lavoro però, c’erano momenti di riposo accompagnati da canti e balli, o da storie raccontate in dialetto la sera nella stalla.

    La gentile signora Rita della Pro Loco di Airuno ci ha accompagnati  in giro per Aizurro e ci ha raccontato molte storie antiche e fiabe sulla zona, seduti sul mitico “sasso balena”. Quando siamo tornati a Cascina Rapello, abbiamo creato le nostre storie, con protagonisti, antagonisti e oggetti magici ispirati ai racconti che ci sono stati narrati. 

    Abbiamo anche cucinato altri piatti tradizionali, tra cui castagne nel latte e marmellata fatta in casa con mirtilli, lamponi e bacche di sambuco che abbiamo raccolto noi stessi, condividendoli anche con i genitori durante la festa del venerdì.

    La quarta settimana di Natura Pello è stata dedicata all’esplorazione del tema Sogni e immaginazione
    E quale modo migliore per farlo se non facendosi ispirare dalle bellissime opere d’arte del percorso di land art di Cascina Rapello? 

    Giorno 1

    Il primo giorno ci è servito per imparare a conoscerci e a conoscere il nostro campo base per l’intera settimana. Abbiamo giocato e esplorato i confini della cascina.

    Nel pomeriggio assieme a Beatrice abbiamo anche visitato il percorso di Land Art presente qui a Cascina Rapello, questo per darci idee e spunti da poter utilizzare durante tutta la settimana che è stata dedicata ai sogni e all’immaginazione.

    Giorno 2

    Nel secondo giorno, sempre assieme a Beatrice, abbiamo ricostruito la mappa del percorso di Land Art visto ieri, ripensando anche alle opere viste descrivendole.

    Abbiamo fatto tutto questo perché poi nel pomeriggio, assieme ad Andrea, abbiamo iniziato a creare la nostra opera d’arte personale, attraverso la creazione di un mosaico ottenuto raccogliendo, pulendo, incollando e colorando dei piccoli sassolini.

    Giorno 3

    Oggi ci occupiamo dell’orto assieme a Linda, esperta di Cascina rapello, che ci ha insegnato tanti segreti su come occuparci dell’orto. Abbiamo innaffiato, strappato erbacce, raccolto ciò che era stato piantato mesi prima e successivamente piantato nuove colture, tutto ovviamente divertendoci.

    Nel pomeriggio assieme ad Andrea abbiamo fatto dei giochi per capire meglio come vivono e soprattutto che fatica fanno i contadini per portare avanti il loro lavoro.

    Giorno 4 

    Oggi è il giorno della gita!! Siamo tutti emozionati e curiosi di scoprire dove andremo. La meta è Campiano, un piccolo borgo vicino a Cascina Rapello, dove visiteremo un azienda agricola locale.

    Con entusiasmo partiamo da cascina rapello e a piedi, dopo quasi un’oretta raggiungiamo la nostra meta. Ad attenderci c’è Giulia con la sua famiglia che ci da il benvenuto. 

    Iniziamo subito l’esplorazione della loro fattoria: abbiamo prima dato da mangiare a tutti gli animali che vivono con loro, conigli, mucche, galline e perfino un cavallo. subito dopo invece, ci hanno mostrato tutti i prodotti che fanno e vendono, dalle uova al latte e il formaggio.

    Ma non finisce qua, perché oltre a tutte queste cose nella loro azienda possiedono anche tante piante da frutto, frutti che abbiamo raccolto tutti assieme e poi utilizzato per far merenda. Abbiamo raccolto molti frutti rossi, more, lamponi e mirtilli e con l’aiuto di Giulia abbiamo fatto dei gustosissimi ghiaccioli.

    Purtroppo quando ci si diverte il tempo vola, e per noi è ora di salutare e ringraziare per la bella giornata trascorsa, così ci incamminiamo per tornare al campo base.

    Giorno 5

    Oggi è l’ultimo giorno di campo. Come tutti i venerdì prepariamo la merenda per il rinfresco con i genitori.

    Oggi però ad aiutarci c’è Marta l’esperta di erbe, con lei oltre che a preparare la merenda per il pomeriggio, cucineremo anche il pranzo, il tutto con le erbe commestibili che troveremo qui a cascina rapello. Ci siamo divertiti molto a cercare prima le erbe e poi a cucinarle.  

    Quest’ultima settimana di NatuRapello la dedichiamo a scoprire gli antichi mestieri del monte di Brianza, in particolar modo tutto quanto legato all’allevamento dei bachi e alla tessitura.

    Giorno 1

    Nel primo giorno di campo ci siamo incontrati e conosciuti meglio facendo dei giochi divertenti, abbiamo esplorato la zona del campo e scoperto i limiti che non dobbiamo attraversare.

    Come ogni gruppo che si rispetti, abbiamo deciso delle regole da rispettare durante tutta la settimana. Il resto della giornata lo abbiamo passato giocando in modo da conoscersi sempre meglio.

    Giorno 2

    Secondo giorno e si va subito in gita. Evviva!! La meta è il Museo della seta Abegg a Garlate.

    Lo abbiamo raggiunto facendo prima un pezzo con il pulmino della cooperativa e poi abbiamo proseguito a piedi costeggiando il fiume. Arrivati al museo ci ha accolti una guida molto brava, Samantha, che dopo una piccola merenda ci ha mostrato tutti i segreti della bachicoltura e della seta. 

    Abbiamo scoperto che a creare la seta sono dei piccolissimi “bruchetti” che si nutrono di foglie di gelso, diventati abbastanza grandi iniziano a rinchiudersi in un bozzolo fatto da loro che in seguito diventerà il filamento da cui viene ricavata la seta. Davvero incredibile!

    Finita la visita pranziamo e dopo un po’ di riposo andiamo di corsa al lago a fare un bel bagno rinfrescante. Ci voleva proprio! Terminata la giornata torniamo al nostro pulmino e rientriamo al campo base.

    Giorno 3

    Oggi purtroppo piove, ma non ci demoralizziamo. Nella mattinata assieme ad Andrea abbiamo rivisto i concetti imparati ieri al museo e abbiamo creato una sorta di “carta d’identità” , su tutto quello che riguarda il baco da seta.

    Nel pomeriggio ha smesso di piovere e dopo aver pranzato, assieme a Beatrice, abbiamo creato dei telai per costruire dei tappetini fatti di stoffa. È stato molto divertente!

    Giorno 4

    Oggi diventiamo falegnami!! Ci siamo divertiti a utilizzare attrezzi, ovviamente stando molto attenti, costruendo delle divertentissime pistole spara elastici, che abbiamo poi usato per giocare.

    Ma non solo perché ci siamo anche divertiti a costruire delle piccole case sugli alberi. Insomma è stata proprio una giornata fantastica! 

    Giorno 5

    Oggi è l’ultimo giorno di NatuRapello, e sfortunatamente piove. Senza perderci d’animo iniziamo l’attività di oggi… Pizza!!!

    Partendo da zero con l’aiuto di andrea abbiamo preparato l’impasto per la pizza, acqua, farina, sale e via mani in pasta. E’ stato molto divertente ma ora dobbiamo aspettare che riposi prima di poterla cuocere, così l’abbiamo messa da parte e portata a casa a fine giornata per poterla gustare assieme ai nostri genitori.

    A fine giornata i nostri genitori ci hanno raggiunto in cascina e visto che oggi è anche l’inizio di Rapello Folk Fest ci siamo fermati tutti a festeggiare passando una bellissima serata in compagnia.

  • Diario di Ello

    Nel paese di Ello abbiamo realizzato 4 incontri con i bambini della classe 4a della scuola primaria per scoprire alcuni dei prodotti tipici del luogo, incontrando diversi esperti e testimoni locali.

    Abbiamo scoperto come alcune preziose materie prime dell’autunno possano essere trasformate e cucinate per diventare deliziosi piatti della tradizione grazie a passeggiate per boschi e prati, esperimenti e tante domande ai nostri accompagnatori!

    Muniti di sacchetti e scarponcini siamo andati in un luogo conosciuto bene da tutti gli ellesi: I morti della Rata. Qui sono presenti boschi, prati e tanti alberi di castagno. Abbiamo raccolto più castagne di quello che avevamo previsto!

    Intanto il gruppo Alpini di Ello ha preparato il fuoco e tutto il necessario per preparare le caldarroste che poi abbiamo gustato come merenda. In classe abbiamo scoperto le tante ricette che si possono fare con le castagne

    Insiema a Marta, un’esperta naturopata, ottima cuoca e alla signora Elda di Ello siamo usciti dalla scuola per fare una bella passeggiata alla ricerca delle erbe spontanee. Ci hanno insegnato a riconoscerne alcune e una volta tornati in classe abbiamo potuto sperimentare, con mortai e pestelli, come si fa il pesto. Tutto a km 0!

    Per questo incontro abbiamo conosciuto il sig. Lorenzo, “fungiat” della zona, Giuseppe e Agostino, due micologi, cioè persone esperte di funghi. Siamo andati a  piedi fino al casotto di caccia e durante il tragitto abbiamo trovato tanti tipi di funghi diversi. Ci hanno spiegato che i funghi veri e propri si trovano sotto il terreno e si diramano per km, sono fondamentali per l’ecosistema, si nutrono dei rami caduti e li trasformano in hummus.

    I funghi buoni da mangiare non sono molti e anche quelli commestibili vanno mangiati in piccole quantità ed è meglio che i bambini non li mangino.

    In classe abbiamo osservato i funghi da vicinissimo con potenti microscopi e qualcuno ha esclamato: Wowww, sembra un pianeta! (osservando un fungo al microscopio)”

    Oggi abbiamo incontrato una persona molto speciale per la comunità di Ello: il sig. Gianfranco, memoria storica del paese. Lui abita ancora nella vecchia casa che ha ospitato per molti anni la latteria del paese e nello stesso edificio ha lavorato gran parte della sua vita.

    Ci ha spiegato tante cose riguardanti questo prezioso prodotto: la razza delle vacche o come viene trasformato in burro o formaggio. Lo abbiamo sperimentato anche di persona con latte caldo e caglio.