Oggiono – Arti e mestieri- cesteria

L’antica arte della cesteria

C’è stato un tempo in cui tutti gli abitanti del Monte di Brianza legavano la propria vita e la propria sopravvivenza al territorio e ai frutti che la terra poteva offrire…un tempo in cui sapevano intrecciare e costruire cesti, per creare contenitori e attrezzi utili al lavoro e alla vita quotidiana.

Si viveva in cascine e la vita seguiva i ritmi della natura. La famiglia viveva tutta insieme: gli anziani, gli adulti e i bambini. Ognuno aveva dei compiti ben precisi.

I bambini andavano a scuola a piedi e indossavano degli zoccoli di legno sia d’estate che d’inverno. Spesso anche a loro veniva chiesto di fare dei piccoli lavori domestici, per esempio andare alla fontana con il bagièr (una specie di giogo per portare due secchi contemporaneamente, appoggiandoli sulle spalle) per prendere l’acqua. Non mancavano però anche momenti di svago, per esempio giocando con una palla costruita arrotolando degli stracci e legandoli con un pezzo di spago.

Agli adulti spettava il lavoro nei campi, la realizzazione e riparazione degli utensili da lavoro e l’accudimento degli anziani.

Durante i mesi invernali, quando erano sospesi la maggior parte dei lavori all’esterno, ci si dedicava ad attività artigianali quali l’impagliatura delle sedie e l’intreccio di cesti, sempre utili per contenere, conservare e trasportare merce grande o piccola.

La cesteria è un’arte ancestrale, che “appartiene” all’essere umano sin dalle sue origini.

Per svolgere al meglio le sue attività quotidiane, l’uomo ha dovuto creare dei recipienti di varie forme e dimensioni, a seconda della necessità. Forse imitando gli uccelli che costruisco i loro nidi con fili naturali, ovunque nel mondo, le donne e gli uomini primitivi hanno iniziato ad intrecciare i materiali che trovavano in natura ed hanno continuato a farlo, fino ai giorni nostri, nonostante l’avvento della plastica e di altri materiali sintetici.

Ancora oggi è affascinante riscoprire il contatto con i materiali naturali: il legno, i rami di salice, il midollino. Seguire procedimenti senza tempo: metterli a bagno, avere pazienza fino a che siano pronti per essere utilizzati. Riscoprire la gioia (e la fatica!) di creare qualche cosa con le proprie mani, intreccio dopo intreccio…ecco i nostri fantastici portamatite!