Diario scuola primaria di Santa Maria Hoè

Grazie al progetto tutte le classi della scuola primaria “Maestra Luigia Bertone” di Santa Maria Hoè hanno esplorato il paese e il suo territorio, accompagnati dagli esperti della coop soc Liberi Sogni e con occhi da scienziati e da esperti geografi!

5 marzo 2025 – classi 5 

Noi della classi 5a e 5b abbiamo aperto le danze! Insieme alla Maestra Mariastella e al Maestro Alberto, accompagnati dall’esperto geografo Thomas abbiamo parlato di toponomastica, ovvero ragionato insieme rispetto ai nomi dei luoghi del nostro paese. Con tanti toponimi del territorio che ronzavano nelle orecchie di tutti siamo usciti dalla scuola e ci siamo diretti verso il Ponte del Burdeà, con la richiesta di fare molta attenzione a ciò che si vedeva per proporre dei nomi alternativi alle vie che si stavano percorrendo. Poi, finalmente, raggiungiamo la prima meta e cerciamo di spiegare il perché di quel nome. Fiori, alberi, ruscello, tutto viene preso in considerazione e chissà come: di epoca in epoca e di lingua in lingua, come il telefono senza fili, a noi è arrivato Burdeà.
La giornata era già primaverile e saremmo rimasti volentieri nel bosco, ma c’erano altre tappe da raggiungere. Via verso Piazza Mercato, dove il mercato c’era davvero ed era molto facile capire il perché di questo nome. Ma guardandosi intorno si vedevano il Comune, che una volta era la scuola elementare del paese e la grande chiesa Beata Vergine Addolorata. Quindi ci siamo chiesti come mai né il comune, né la scuola, né la chiesa avessero “imposto” il loro nome: probabilmente nessuno dei tre era più importante del mercato; ma oggi questa piazza ha il nome di “Padre Fausto Tentorio”. Dunque ci siamo chiesti quanto Padre Tentorio sia stato importante per il paese, che gli ha dedicato una piazza dal toponimo “quasi invincibile”.
Ecco che la fame ha iniziato a farsi sentire e velocemente abbiamo raggiunto la terza tappa: Villa Semenza. Qui, dopo la merenda, la proprietaria ci ha invitato a visitare il cortile e le cantine: proprio un bel regalo, qui si sposano e fanno le feste i famosi. Abbiamo scoperto anche che esiste un passaggio segreto!
La visita extra ci ha impedito di arrivare in Via del Mulino e siamo rientrati a scuola per completare le attività e riordinare le esperienze fatte “sul campo”.
Una volta in classe è stata distribuita una scheda con diversi alfabeti celtici e ci è stato chiesto di trascrivere almeno uno dei toponomi che avevano inventato lungo il percorso. Ci siamo accorti che non tutte le lettere latine avevano una corrispondente lettera celtica e quindi abbiamo dovuto trovare un “suono” simile: le “D” sono diventate per qualcuno “T” e per altri “B”.
Infine abbiamo suddiviso lo stradario del comune in toponimi di persone, di cose e di eventi. È stato così che ci siamo accorti che quasi tutte le persone a cui è stata dedicata una via o una piazza sono uomini, c’era anche qualche santa. “Nessuna donna è stata importante?”, ci abbiamo pensato e ci è sembrato proprio strano; ma poi è stato detto: “Una volta le donne non studiano e non possono fare cose importanti: facevano le cameriere e lavavano i panni”. Allora abbiamo deciso di proporre al Comune di dedicare un pezzetto di strada che non aveva ancora un nome alle donne di Santa Maria Hoé che avevano sempre lavato i panni: “Via delle Donne del Lavatoio”. Un po’ di lavoro è rimasto da fare, ma Maestra Mariastella e Maestro Alberto hanno ripreso e concluso le attività nelle settimane successive.

20 marzo 2025 – classe 2

Noi bambini della classe 2, abbiamo trascorso una mattinata immersi nella natura alla ricerca dei piccoli abitanti del bosco. L’obiettivo della nostra uscita, infatti,  è stato quello di cercare, illustrare e riconoscere gli invertebrati del nostro territorio, per creare un “Piccolo bestiario degli invertebrati del Monte di Brianza”. Siamo partiti esplorando il sentiero vicino agli orti, poi ci siamo addentrati nel bosco, abbiamo cercato tra i prati fioriti, intorno a una baita di montagna e tra la legna umida sparsa vicino al ruscello con il ponte del Bordeà.
Con le lenti di ingrandimento in mano, abbiamo cercato con entusiasmo gli invertebrati e le loro tracce, osservando attentamente come erano fatti e il loro comportamento. Per non far scappare gli animali, li abbiamo messi in barattoli trasparenti con la lente di ingrandimento sul tappo e li abbiamo osservati attentamente. Ci siamo quindi dedicati al disegno, descrivendo le caratteristiche che più ci hanno colpiti, per poi liberarli nel loro ambiente naturale. Abbiamo anche scritto il loro nome nel dialetto del nostro paese e se non lo sapevamo.. lo abbiamo inventato! 

Le emozioni e le scoperte sono state numerose e qualcuno di noi ha commentato entusiasti:

 “Abbiamo scoperto che l’ape succhia il nettare

“Il mio invertebrato preferito è il grillo dei cespugli” 

“Guarda: ho trovato una formica!” 

“Che bello camminare all’aria aperta”

“Ci è piaciuto tanto cercare, trovare, guardare e disegnare gli invertebrati; tenere in mano la coccinella; essere in natura e liberare gli animali nel loro ambiente”

27 marzo 2025 –  classe 4

Noi bambine e bambini della classe quarta oggi abbiamo avuto l’occasione di conoscere e approfondire tantissime erbe spontanee (alcune commestibili e altre velenose!) che crescono nei prati e nei boschi del nostro paese. Dopo una prima parte introduttiva in aula  in cui abbiamo scoperto cos’è un erbario e quali sono le regole del ‘buon raccoglitore’ di erbe selvatiche, ci siamo incamminati nei boschi attorno alla scuola e abbiamo osservato, riconosciuto, studiato e in parte raccolto più di 20 tipi di erbe spontanee. Quanta abbondanza!
Dopo una pausa merenda in natura e foto di gruppo di rito siamo poi tornati in aula (anche se il bosco, tra un sentiero chiuso e un bel serpentello che ha attraversato la strada sotto i nostri occhi, sembrava volerci trattenere e tenere con sé per fargli compagnia) dove abbiamo raggruppato sulla cattedra tutte le erbe raccolte e poi realizzato il nostro bellissimo erbario di classe (che poi abbiamo donato alla biblioteca) dove abbiamo messo in evidenza anche i nostri ricordi, emozioni e riflessioni a tema.

Qualcuno di noi ha commentato:

“L’Edera assomiglia a me che abbraccio le maestre ogni giorno” (Michele, 10 anni)

“Oggi per la prima volta ho provato a suonare un fiore di Primula, infatti se ci si soffia dentro, funziona come una trombetta!” (Mohamed, 9 anni)

“Mi piace molto la Borsa del Pastore e i suoi fruttini a forma di cuore. Le passioni che mi ricorda sono la gioia e l’amore” (Marlene, 9 anni)

“Prima lo chiamavo solo siepe, adesso so che è un Lauro!” (Anna, 10 anni)

3 aprile 2025 – classe 3 

Oggi è stata una giornata davvero bellissima e piena di scoperte! Con la nostra classe siamo andati in gita nei boschi del Monte di Brianza, per osservare i torrenti e tutti gli animali che vivono nell’acqua. Lungo il sentiero siamo stati accompagnati da Benedetta, esperta naturalista, che ci ha spiegato tantissime cose interessanti sulla natura.

All’inizio ci siamo fermati vicino a un piccolo torrente, dove abbiamo guardato da vicino gli animaletti che vivevano tra le pietre e le foglie bagnate. Abbiamo trovato moltissimi piccoli di mosca, che Benedetta ha chiamato “simulidi”. Sono delle larve piccolissime che si attaccano ai sassi con delle ventose. L’esperta ci ha detto che se ci sono solo i  simulidi, allora l’acqua non è molto pulita, perché loro riescono a vivere anche dove l’acqua non è tanto buona. Questo ci ha fatto un po’ riflettere.

Dopo un’altra camminata siamo arrivati al torrente Molgora, dove scorre l’acqua sotto un ponte molto vecchio che si chiama ponte del Burdeà. Lì ci siamo messi a cercare gli animaletti sotto i sassi del torrente, sempre facendo attenzione a non rompere nulla. È stato emozionante! Abbiamo trovato tanti animaletti diversi: i cuccioli di salamandra, piccoli e scuri, che sembrano quasi delle miniature di draghetti. Poi abbiamo trovato gli efemerotteri, che sono degli insetti con tre codine sottili e che hanno bisogno di acqua pulita per vivere. Quando li abbiamo visti, l’esperta ha detto che è un buon segno, perché vuol dire che il torrente Molgora è in salute e non è inquinato. Abbiamo anche trovato i tricotteri, che sono insetti molto speciali: si costruiscono la loro casetta usando sassolini, sabbia o pezzetti di foglie, proprio come se fossero dei piccoli muratori!

Sulla via del ritorno, mentre stavamo per lasciare il bosco,ecco un’ultima sorpresa: Benedetta è riuscita a catturare una lucertola! L’ha presa con molta delicatezza e ce l’ha fatta vedere da vicino. Ci ha spiegato che si trattava di un maschio, perché aveva delle macchioline blu vicino alle zampe posteriori. Poi, dopo avercela mostrata e dopo averci detto che non bisogna mai toccare gli animali senza sapere come si fa, l’ha liberata tra l’erba e lei è corsa via velocissima.

È stata una giornata piena di emozioni, di natura, di scoperta. Abbiamo camminato, osservato, imparato tantissime cose nuove sui torrenti e su tutte le creature che li abitano. La natura è davvero bellissima e piena di segreti, e io spero tanto di poterci tornare presto. Magari per vedere se quella lucertola si ricorda ancora di noi!

Tornando a scuola, dove abbiamo fatto un cartellone con tutti gli animali che abbiamo osservato qualcuno ha detto:

  •  “Io voglio costruirmi una casetta come i tricotteri, ma con i Lego!”
  • “Quando torno a casa lo dico alla mia nonna che ho trovato un efemerottero!”
  • “Ma davvero questi animaletti vivono sotto i sassi?! Io pensavo ci fossero solo i vermi!”
  • ‘Ora posso controllare se l’acqua del torrente vicino a casa è pulita!”

10 aprile 2025 – classe 1 

Oggi abbiamo trascorso una mattinata meravigliosa immersi nella natura del Monte di Brianza. Il nostro obiettivo era osservare e riconoscere gli insetti impollinatori del territorio, ma anche realizzare delle “bombe di semi”, piccole palline di argilla e terra che, una volta piantate, daranno vita a fiori utili agli insetti per nutrirsi. All’inizio, qualcuno storceva il naso: “Che schifo l’argilla, ci sono dentro rametti e sassolini!” – ma dopo pochi minuti tutti chiedevano entusiasti: “Possiamo farne un’altra?”.
Dopo l’attività manuale, ci siamo incamminati alla ricerca di fiori e impollinatori: prima vicino agli orti, poi addentrandoci nel bosco e infine esplorando i prati soleggiati. Armati di lenti di ingrandimento, abbiamo osservato alcuni insetti veri portati da Elisa, la nostra esperta guida: api, bombi, calabroni, coleotteri. Abbiamo imparato a distinguere i nidi delle api da quelli delle vespe, e annusato la cera d’api – “Che profumo buonissimo!” ha esclamato un bambino. Durante l’esplorazione, per non far volare via gli insetti trovati, li abbiamo messi in piccoli barattoli trasparenti con lente sul tappo: li abbiamo osservati con attenzione e poi li abbiamo liberati nel loro ambiente naturale. Le emozioni e le scoperte sono state tante: “L’ape è piccolina rispetto al calabrone”, “Guardate! Ho trovato una coccinella su un fiore!”, “Giochiamo a imitare gli insetti impollinatori?”.
A fine mattinata, tutti insieme abbiamo creato un cartellone con la “ricetta per un prato fiorito” e i disegni degli animali osservati (foto 5). Prima di salutarci, ci siamo raccontati cosa ci è piaciuto di più: “Mi è piaciuto tanto guardare gli insetti impollinatori” (Leonardo), “Quando abbiamo camminato nella natura” (Samuele ed Elia), “Guardare le piante” (Mattia) e tutti gli altri bambini hanno ripetuto in coro “Fare le palle di argilla!